mario bellini

Avvocato, Ufficiale di Artiglieria 
e Scrittore Italiano

(Assisi 6 Febbraio 1921 – Assisi 10 Ottobre 1988)

Biografia

Nato da una umile ma solida famiglia (il padre era il giardiniere comunale e la madre figlia di agricoltori); consegue la maturità classica nel 1939 per poi trasferirsi a Roma, dove si iscrive alla facoltà di giurisprudenza della Sapienza; mantenendosi agli studi con un modesto impiego. Inizia una intensa, quasi quotidiana, frequentazione amicale con Tullio Cianetti, al momento sottosegretario e poi ministro delle Corporazioni (1).
Nel 1941, ancora studente, si arruola e viene ammesso alla Scuola Allievi Ufficiali di Artiglieria di Moncalieri, classificandosi nel primo decimo che dava diritto alla scelta della destinazione. Parte volontario per il fronte russo come sottotenente dell’81° Reggimento Artiglieria aggregato alla divisione Pasubio, parte prima dello C.S.I.R. (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) poi inglobato nell’ARM.I.R. (Armata Italiana in Russia). Dall’estate del 1942 dirige l’Osservatorio O.C. “Olimpo”, nel punto in cui il fiume Don forma un’ansa detta, per la sua forma, del “Berretto Frigio”. Lì lo coglie l’attacco dell’Armata Rossa del dicembre dello stesso anno. È protagonista di azioni di particolare valore militare che motivano l’attribuzione di una medaglia d’argento e di una di bronzo. Riesce a far rientro in Italia alla fine di gennaio del 1943, dopo avere vissuto il calvario della ritirata. Le vicende della ritirata saranno narrate dapprima ne “I PIÙ NON RITORNANO” (2), memoriale edito da Rizzoli nel 1946, scritto da Eugenio Corti, con il quale, nelle fasi più drammatiche, si era consolidata un’amicizia fraterna, poi nel volume “L’AURORA A OCCIDENTE”, scritto da Bellini e pubblicato nel 1984 da Bompiani.
Si laurea in giurisprudenza nel 1946 ed inizia la professione di avvocato, dapprima a Roma poi a Perugia. Nel 1963 è eletto Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Perugia, venendo confermato per 7 volte, fino al 1978, allorché è designato componente del Consiglio Nazionale Forense; carica che ricoprì fino alla morte.
Nel dopoguerra una speciale amicizia lo legò all’avv. Arnaldo Fortini, studioso del Francescanesimo e già Podestà di Assisi, amicizia che si protrasse fino alla morte di quest’ultimo (3). Nel 1973 presiede il 12° Congresso Nazionale Giuridico Forense, l’unico nella storia delle avvocature a cui abbia partecipato un Presidente della Repubblica (Giovanni Leone). È protagonista di numerosi processi di rilievo nazionale, tra i quali: il processo conseguente al recupero dell’Efebo di Selinunte, il cui furto dal museo di Castelvetrano era stato commissionato, nel 1962, da Matteo Messina Denaro (4); il processo in difesa di Christian Kerbler, accusato dell’omicidio del terrorista Alois Amplaz e del tentato omicidio del capo del movimento indipendentista del Sud Tirolo Georg Klotz (episodio che pose fine al terrorismo altoatesino) (5); in difesa di Francesco Montori organizzatore della Mostra dell’Antiquariato di Todi, nel cui incendio, il 25 aprile del 1982, morirono 35 persone (6).
Nel 1977, poco dopo l’uccisione da parte di un commando delle Brigate Rosse del presidente dell’ordine degli avvocati di Torino, Fulvio Croce; viene designato difensore d’ufficio del brigatista pluriomicida Massimo Maraschi, organizzatore della rivolta nel Carcere di Perugia, il 12 aprile del 1977. Difesa che porta a compimento nonostante le minacce di morte ricevute (7). Numerosi sono gli avvocati e i magistrati incappati nelle maglie della giustizia da lui difesi.
Autore di rilevanti studi e pubblicazioni, nonché relatore in numerosi convegni e congressi.

Vita Privata

Nel 1951 sposa Adriana Paccoi ed è padre di due figli: Giovanni e Antonio, oggi entrambi avvocati.

Onoreficenze e Riconoscimenti

Medaglia d’argento al valor militare.

Medaglia di bronzo al valor militare.

Croce di guerra.

Opera

“L’aurora a occidente”; Milano 1984, Bompiani.

Note

  1. Tullio Cianetti il 24 luglio del 43 partecipò alla seduta del Gran Consiglio del Fascismo che determinò la caduta del governo Mussolini. Fu anche presente come imputato nel processo di Verona del gennaio 1944, all’esito del quale fu condannato a 30 anni di reclusione. Le vicende del processo di Verona, oltre che in numerose pubblicazioni, sono state narrate dallo stesso Cianetti nel volume “MEMORIE”, Milano, 1983, Rizzoli; nonché da Bellini stesso in varie occasioni.

  2. Eugenio Corti “I PIU’ NON RITORNANO”; Milano,1947, Rizzoli, pag. 91 e seg.

  3. Eugenio Corti “Il MEDIOEVO ED ALTRI RACCONTI”, Milano, 2008, Edizioni Ares, pag. 144 e seg.

  4. https://www.primapaginacastelvetrano.it/efebo-e-satiro-un-destino-li-ha-quasi-accomunati-storia-rocambolesca-di-un-giovinetto-bronzeo

  5. https://www.ladige.it/blog/2019/06/25/quando-il-sicario-dei-servizi-segreti-uccise-alois-amplatz-e-feri-georg-klotz-1.2841912; https://www.ildolomiti.it/societa/2019/cinquantacinque-anni-fa-in-una-baita-veniva-ucciso-il-terrorista-amplatz-tra-indagini-chiuse-in-fretta-e-servizi-segreti-fu-omicidio-di-stato; https://www.ladige.it/blog/2019/06/27/la-disperata-fuga-del-killer-di-amplatz-1.2841917

  6. https://it.wikipedia.org/wiki/Incendio_del_Palazzo_del_Vignola

  7. https://archivio.unita.news/assets/main/1977/04/12/page_005.pdf

  8. Una speciale menzione merita la difesa di Giacomo Casanova, affidatagli nel processo storico diretto dal giornalista e scrittore Roberto Gervaso, svoltosi presso l’Accademia dei Filedoni di Perugia nell’anno 1976.

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